Il fiore diventa frutto

pesca

Da un fiore nasce il frutto: una straordinaria trasformazione. Ma come fa un fiore a trasformarsi in frutto? 

 

Dove c’era il fiore, alla fine del’estate o in autunno c’è il frutto. Come è avvenuta la trasformazione? Il processo incomincia quando dagli ovuli si sviluppano i semi. I petali che avevano il compito di attirare gli insetti, non servono più, così appassiscono e cadono.

 

La parte centrale del fiore, l’ovario, che contiene i semi, inizia a gonfiarsi sempre più: cresce e cresce fino a diventare la polpa de frutto. Il frutto è quindi come la culla dei semi: li contiene e li protegge.

 

A questo punto ci si chiede: ma che cosa accade al frutto? Qualche volta gli animali possono mangiare la polpa, inghiottendo anche i semi, poi li trasportano all’interno dei loro intestini e li faranno cadere nel terreno insieme ai loro escrementi.

 

Un’altra possibilità è quella che prevede l’apertura del frutto all’interno della pianta, esattamente sopra la pianta, come accade per il papavero, e fa cadere i semi quando soffia il vento.

 

In altri casi, come per le mele, se nessuno raccoglie il frutto dall’albero per mangiarlo, cadrà a terra marcio e da li si libereranno i semi sul terreno.

 

Il passaggio dal fiore al frutto è semplice e complicato allo stesso tempo. Avviene solo se non viene alterato l’equilibrio del fiore, che deve rimanere sano affinché possa svilupparsi un frutto altrettanto sano e buono da mangiare.

Il fiore, perdendo i petali, attiva un processo di trasformazione in polpa dovuta all’ovario che si ingrassa.

 

I frutti che si formano contengono nutrienti e vitamine che il corpo non sa produrre da solo.

 

Fino a 10 mila anni fa l’uomo ha usato come cibo carni e animali, erbe e frutta. Più tardi capì che poteva far crescere una pianta da un seme e allevare gli animali, così, mentre prima doveva spostarsi di continuo in cerca di nuovo cibo, poi si fermò dove poteva coltivare i campi e costruì i primi villaggi.

 

Mentre gli uomini si occupavano della caccia e della pesca, le donne raccoglievano i vegetali. Probabilmente furono proprio le donne a scoprire l’agricoltura, capendo cosa coltivare in base al terreno.

 

L’allevamento degli animali forniva carne da mangiare, ma anche concime per i campi. Oggi l’uomo può ottenere dai campi che coltiva grano, mais, avena, orzo ed altro in quantità di gran lunga superiori rispetto al passato, grazie ai sistemi moderni.

 

In agricoltura vengono oggi impiegati concimi chimici, che rendono più robuste le piante, e gli antiparassitari che uccidono gli insetti nocivi, ma questi filtrano nella terra e possono inquinare l’acqua.

 

Adesso stiamo iniziando a capire quali sono gli effetti nefasti della coltivazione di massa e molti coltivatori stanno cercando di ritornare agli albori, adottando l’agricoltura biologica, usando come concimi foglie marce ed escrementi, evitando l’uso di insetticidi nocivi.

1 Commento

  1. Chiedo cortesemente di comunicarmi quali piante prima danno il frutto e dopo fioriscono.
    Vi ringrazio ed attendo fiduciosa.

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