Lista degli ortaggi industriali più contaminati da pesticidi dannosi

Pesticidi dannosi
Pesticidi dannosi, lista degli ortaggi più contaminati

Lo scorso 31 gennaio, a Roma, è uscito il dossier “stop pesticidi” ad opera di Legambiente, che ha messo in evidenza l’eccesso di pesticidi che vengono utilizzati sui prodotti che arrivano sulle nostre tavole.
Ecco quali sono quelli più contaminati.

Fino a 21 principi attivi su un solo prodotto irregolare ma anche 11, 13 e 14 sostanze su campioni ‘in regola’, questo è quanto è emerso dal dossier Stop Pesticidi che è stato presentato a Roma all’inizio del 2017 ad opera di Legambiente.
Pare infatti che la produzione di cibo industriale abbondi nell’utilizzo di pesticidi, i quali spesso risultano dannosi per la salute.

I cibi più contaminati, risultano essere Uva, fragole, pere e frutta esotica.
Leggiamo su greenme.it

“L’uva risulta tra i prodotti maggiormente contaminati: tutti i campioni (12) analizzati dai laboratori del Friuli Venezia Giulia presentano uno o più residui; in Valle d’Aosta si è registrata una irregolarità per superamento del limite ammesso di Clorpirifos, due campioni regolari con un residuo (Clorpirifos) e quattro campioni regolari ma con multiresiduo. In Liguria in un campione regolare sono stati rilevati fino a sette residui (Boscalid, Ciprodinil, Clorpirifos, Imidacloprid, Metossifenozide, Pirimetanil, Fludioxonil) mentre in Puglia si è arrivati anche a 9. Anche in Sardegna, l’uva da tavola risulta essere sempre contaminata da più residui.
Emilia Romagna risultano contaminate il 46,1% delle insalate e l’81,6% delle fragole (multiresiduo).15 le irregolarità rilevate: 8 su pere locali e 7 nel comparto verdura. Cocktail di sostanze attive anche in Lombardia con due campioni di bacche provenienti dalla Cina con 12 e 20 residui. Anche la regione Sicilia presenta 6 campioni irregolari, uno nel comparto verdura (cereali) e cinque nel comparto frutta. La regione Puglia ha rilevato 20 irregolarità tra cui 6 su campioni di melograno provenienti dalla Turchia.”

La buona notizia, però, è che sempre secondo il report crescono anche le produzioni biologiche e le tecniche agronomiche sostenibili.

Ci sembra dunque ancora più evidente che il modo più sicuro ed efficace per assicurarsi della provenienza di ciò che portiamo in tavola è, per quanto possibile, produrlo da sé o assicurarsi della provenienza.
A coloro che però non hanno questa possibilità consigliamo di informarsi il più possibile su questo genere di argomenti.