orto integrato negli elettrodomestici

orto in cucina

Il modo di vivere ed intendere l’orto sta cambiando. La tendenza spinge verso forme di orto domestico il più possibili autonome e funzionali.

In molti vedono l’orto di casa come passatempo, capace di soddisfare le esigenze nutrizionali della famiglia, a patto che questo non richieda troppe ore da dedicare, dato che di tempo se ne ha ormai poco. Per questo i kit orto domestici stanno impazzando, diventando un accessorio fondamentale da tenere dentro casa, come lo è la lavatrice.

 

Il progresso tecnologico va avanti e si muove su questo fronte, per aiutare le famiglie ad avere il massimo e a risparmiare tempo. Ma c’è anche un altro dettaglio fondamentale da tenere in considerazione, che scoraggia molte donne: la pulizia dell’orto. Un orto è fatto di terra e la terra porta sporcizia; nonostante si tenga ben curato, un orto, è comunque una fonte di disagio sotto questo punto di vista. Per questo si tende a coltivare  in vaso sul  balcone o in veranda e mai dentro casa. Eppure pare che in tanti desidererebbero avere delle piantine a portata di mano in cucina.

 

Le richieste dei consumatori stanno cambiando il modo di concepire l’orto domestico. Sul mercato è arrivato un prodotto desistano a rivoluzionare il modo di fare orto: Grave Labs, l’orto idroponico integrato.

 

L’iniziativa è partita dall’ingegno di due giovanissimi ingegneri aerospaziali del MIT, Gabe Bianchet e Jamie Byron. Partito con soli finanziamenti privati ha poi ottenuto maggiori appoggi ed oggi è nella fase di ricerca, infatti, sono stati realizzati alcuni kit e forniti ad utenti che ne usufruiscono.

 

Grave Labs si affianca ai tradizionali elettrodomestici della cucina ed è composto da una vasca idroponica trasparente, un sistema per la produzione del cibo e un’applicazione da usare nello smartphone, che servirà a monitorare le piante e a ordinare semi o altro direttamente al fornitore.

 

La prima domanda che sorgerà spontanea sarà: ma avere un orto integrato in cucina non porta insetti e sporcizia? Il bello di Grave Labs è che non viene impiegata terra, perchè le sostanze nutritive vengono fornite alle piante attraverso l’acqua, secondo la tecnica di coltivazione dell’idroponica. Oltre a non sporcare l’orto porta un secondo vantaggio: gli spazi necessari per coltivare le piante si dimezzano.

 

Grave Labs non è l’unico orto pensato per stare in cucina, si stanno studiando altri modi per integrare l’orto tra i pensili delle cucine. Su questo fronte sta lavorando anche la Elettrolux, da sempre interessata alla coltivazione a km 0. I ricercatori stanno migliorando il prototipo di orto da incasso: un elettrodomestico piccolo e incassabile, a due piani, che serve per avere erbe e spezie sempre a portata di mano.

 

L’orto da incasso è dotato di quattro vasche separate, con irrigazione e illuminazione regolabili separatamente. Ogni vasca è indipendente dall’altra, per cui è possibile coltivare separatamente. La tecnica utilizzata è la stessa del Grave Labs, ovvero quella idroponica.

 

Sempre basata sulla tecnica idroponica è Niwa, una serra da appartamento! Pensata per chi di piante non ne capisce nulla, ma desidera avere prodotti sempre freschi. Niwa è una serra tecnologica autonoma e regolabile tramite app. Ideata da un ingegnere spagnolo dopo aver visto per anni camion pieni di frutta e verdura spostarsi da una parte all’altra della regione. Prima di essere creata, gli sviluppatori hanno passato due anni a stretto contatto con i contadini, in modo da formulare un database che raccoglie le informazioni sulle colture. Il controllo avviene tramite un’app dedicata per nutrire la pianta, innaffiarla, regolare la luce e la temperatura.

La teca della serra con telecontrollo produce fino a 5 pomodori a settimana, 3 peperoni ed un cespo di insalata.

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